lunedì 7 maggio 2012

Gattò di patate


Il gattò di patate, dal francese gateau (si pronuncia gatò) ci ricorda l’influenza francese nella cucina siciliana. Nel seicento, non c’era casa aristocratica palermitana che non avesse un cuoco francese, il monsù cosi chiamato dai siciliani deformando il francese monsieur.
Il monsù era sempre artefice di piatti eccezionali, e fra i tanti  che la storia ci ha tramandato troviamo tanti pasticci e timballi. Il gattò di patate, infatti non è altro che un timballo di patate.
Preparato in tutte le famiglie siciliane, è però anche un piatto che spesso si trova nelle rosticcerie palermitane. Il classico, da rosticceria, è quello che viene farcito con melanzane fritte,  formaggio primosale e caciocavallo. Ma alla pari segue quello dove l’ingrediente per guarnire è il ragù di carne e piselli.
Quello che vi proponiamo è la variante familiare che risulta più leggera per la digestione. In ogni caso, le tre versioni sono pietanze gradevoli all’occhio, ma soprattutto al palato.

                                                 

Ingredienti
Kg. 1,500 di patate
200 grammi prosciutto cotto
250 grammi di mozzarella fiordilatte
3 uova
150 grammi caciocavallo grattugiato (o parmigiano)
Pangrattato
Sale e pepe q.b.
Noce moscata secondo gradimento
Olio
Burro
Procedimento
Lessare le patate, passarle al setaccio in una ciotola capiente. Mentre sono ancora tiepide unire una bella noce di burro e amalgamarla all’impasto. Fare raffreddare, quindi unire le uova,  il formaggio grattugiato, sale e pepe e una spolverata di noce moscata. Amalgamare bene il tutto in modo da ottenere un impasto morbido.
Ungere una teglia con l’olio e versarvi il pangrattato e fare in modo che aderisca anche alle pareti della teglia. Depositare poco più della metà patate setacciate e foderare il fondo e le pareti. Disporre le fette di prosciutto e la mozzarella tagliata a fette. Ricoprire il tutto con le rimanenti patate, livellare e saldare ai bordi. Ungere con poco olio e spolverare con il pangrattato in modo da formare un velo. Cospargere in superficie qualche fiocchetto di burro e mettere in forno caldo per una ventina di minuti, e comunque fin quando sarà ben dorato.


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